lunedì 14 gennaio 2013

In the silence we trust.

Il segreto di un amico che non riveleresti mai, perché la tortura per lui non ti spaventa. Le chiacchiere di una blogger sull'orlo di una crisi di nervi. Uno spettacolo a teatro che ti riporta in un tripudio di commozione, nasi rossi e bimbi ancora increduli di quanto sia difficile la vita. Una miso soup, che solo a te piace. Un bicchiere di bollicine che, anche se non si bevono, ti inebriano. Il "grazie" di una donna, che ti dice di aver passato una bella serata. Ancora una volta in ballo, per un nuovo lavoro, sperando che la ruota possa fermarsi. Una ex collega che ti racconta di quei corridoi, che trasudano di volti amici, di risate, di serietà, di mesi a capire la tua direzione. E quella nostalgia che ti passa sulla colonna vertebrale facendoti vibrare come un bacio con la tua faccia in mezzo alle sue mani. Delle foto di una serata semplice, tra donne, quelle che hanno un sogno nel cassetto, ma non si sprecano in banali tentativi di invadere le copertine o le passerelle. Un film allegro, dalla trama non semplice, di quelle che non ti vogliono sconvolgere il cervello, ma solo cullarlo per qualche ora. Una telefonata sul letto, di quelle che non facevi magari da un pò. La voglia di raccontarle tante cose, ma prima o poi vi ritroverete. Un libro che hai aspettato e che ti aspetta. Magari con un Mon Cherì a cullarti prima di un nuovo lunedì mattina. 
Non dobbiamo per forza aspettare il weekend per poter vivere, per poter uscire, per potersi sentire vivi. Ma quando i weekend sono vissuti così, l'unica cosa che puoi fare è scriverlo su un foglio di carta, non scapperà. Dalla tua mente. Dalla tua voglia di cibo euforico. 
Nel silenzio di questi momenti, nel silenzio dei segreti, nel silenzio dello stare bene, nel silenzio dell'attesa, nel silenzio della canzone delle tue cuffione che ti isola dal resto della stanza, io credo. 






Emily's fashion diary

1 commento:

Thank you sweet follower! Lovely as usual!