lunedì 18 novembre 2013

lunedì 28 ottobre 2013

domenica 27 ottobre 2013

Fashion è quello sguardo. Anche senza una corona in testa.


In questa foto c'è qualcosa di fashion. 
Non è il cappello di Kate.
Non è la cravatta da regale di William.
Non è il vestito sontuoso di George.

E' quello sguardo. 

Di una famiglia "fuori dal comune" che sta scoprendo che cosa sia la felicità, nonostante i soldi, i privilegi, i castelli e le serate di gala. 

Voglio pensare che anche loro facciano notti in bianco, che William dia il biberon alle 3 di notte, che Kate abbia le sue crisi isteriche e che George abbia le colichette. 

Fashion è quello sguardo che dovrebbe andare su ogni copertina patinata. Perché il loro stile sia d'esempio a tutte le famiglie, anche quelle che vivono in 30 mq di stanza e si sentano Principi e Principesse ogni giorno, senza una corona in testa. 


Perché un castello è vuoto se non c'è la felicità.

sabato 19 ottobre 2013

Nel bianco e nel nero è bello cullarsi. E non mettere la sveglia.

Non sono solo i colori della magica Signora, la Juventus.

Sono i colori che molto spesso bloccano il tempo di momenti, sensazioni, passioni, ricordi che affollano la mente di ogni persona.

Amo le foto in bianco e nero.

Quando avrò un mio appartamento riempirò le pareti di foto in bianco e nero. Perché il mio appartamento ospiterà un sacco di amici, vedrà tanti avvenimenti, tanti litigi, tante coccole, tante sorprese e tantissimi colpi di scena. E rimarranno sempre lì, appesi ad una parte, come in una polaroid, come se il tempo per quelle 4 mura non dovesse mai passare.

Ecco le mie personali foto in bianco e nero degli ultimi tempi, scattate da bravissime fotografe, mie amiche. Perché se vuoi che il tuo momento rimanga intatto nel tempo scegli che dietro quella macchina foto ci sia qualcuno che ti conosca bene.

Nel bianco e nel nero è bello cullarsi.



Foto by Chiara Girivetto di The Fashion Suburbs durante lo shooting al Grifone

Back-stage by Mela Catroppa durante il mio shooting @Castello di Saffarone

In mezzo a Corso Peschiera dopo una serata all'insegna di arte e hamburger, scattata da Mela

Le mie amate #torinofashionblogger @Liù Boutique scattata da Tiziana Gallo di @damncreativity

domenica 13 ottobre 2013

Credo nello stile di girare l'angolo e trovare la felicità.

Ci sono momenti in cui ti chiedi "ma dove sono stata prima?".

Condividere i momenti di una vita, di un mese, di un giorno o di semplici poche ore con persone che entrano nella propria quotidianità da poco, ha dello stile. Più di quella famosa Chanel che non mi sono ancora comprata.

Non penso che lo stile stia in un outfit perfetto. Ma stia nel sfoggiare quell'abito per quella persona, per quell'importante occasione, per rendersi bellissime agli occhi della persona per cui non hai pensato di risparmiare, ancora una volta.

Non penso che lo stile stia in uno smalto dato alla perfezione. Credo nello smalto sbeccato, perché ha vissuto una carezza, un'incazzatura sul tavolo o sulla tastiera del pc in un vorticoso momento di flusso di coscienza. Credo nello smalto asciugato con un simpatico animaletto comprato con un'amica in un negozio di svendita. Credo nello smalto dato prima di uscire, quello rosso, che è un pò passionale, caldo, romantico.

Non penso che lo stile stia nell'organizzazione, nella pianificazione. Credo allo shopping d'impulso, ai 200 euro spesi di un sabato mattina perché sei felice e non vuoi farti scappare nessuna emozione, vuoi appenderla tutta quanta su di una gruccia e starla ad ammirare per ore.

Credo nello stile di una chiacchierata con le amiche bloggers, ad un tavolo mezzo francese e mezzo piemontese, con un vino bordeaux a parlare di orli, di gatti, di nuovi fidanzati, di programmi, di India, di pillole del giorno dopo e di scuole di moda. Credo nello stile di un'agenda piena di eventi con persone che hanno fatto della tua felicità un ingrediente fondamentale.

Non penso che lo stile stia in un pomeriggio di messaggi a dismisura, ma di sguardi a 1 millimetro dagli occhi, alla bontà di una torta, ad un drappeggio da vestito da sposa. Non penso che lo stile faccia rima con la superficialità, ma con il coraggio di esternare i propri sentimenti anche se si ha paura. E di ridere su di una ciotola di legno per l'insalata, una foto ufficiale.

Lo stile é avere la possibilità di tornare a casa e di sentire che non ti manchi veramente nulla. Oppure di sapere che questo momento prima o poi arriverà. Lo stile è speranza, è coraggio, credere che dietro l'angolo o a solo 100 metri da te esiste un mondo ancora inesplorato.

Lo stile è svegliarsi un giorno di settembre e capire che la primavera non è fissa sul calendario di Frate Indovino.
Lo stile è ridere di un ciao dalla vetrina, facendo incontrare due mondi che prima non si sarebbero mai conosciuti.
Lo stile è sapere che prima o poi quell'angolo lo svolteremo tutti.
Lo stile è sapere che prima o poi condivideremo qualcosa di nuovo, sempre nuovo.





Emily's fashion diary

sabato 21 settembre 2013

Jil Sander e la mia rivisitazione grazie a Il Grifone!

Lo scorso sabato mattina ho passato una nuova esperienza all'insegna della moda, delle risate, dei riflettori e del divertimento, giocando con vestiti bellissimi grazie al negozio di Torino Il Grifone.

Qui le prime foto, che ritraggono me con un simpatico cappotto della nuova collezione a/w di Jil Sander.

Non me lo sarei tolto per nulla al mondo quel tripudio di lana, avvolgente e così confettoso. Certo, ci stavo 4 volte al suo interno, ma la particolarità del taglio di questo cappotto è proprio quella di dare un senso di calore e di comodità alla donna che lo indossa.

A voi le foto dove indosso il cappotto rosa di Jil Sander, che potete trovare anche qui nella clip della sfilata appena svoltasi.





 




Si ringrazia: per le foto Chiara Girivetto di The Fashion Suburbs, le scelte di stile di Elisabeth Sinisi di Silk&Scissors e il negozio Il Grifone che ci ha ospitato e nel quale potete trovare questo magico cappotto!

Emily's fashion diary


venerdì 13 settembre 2013

I sogni non dovrebbero avere il colore dei soldi.



I sogni non dovrebbero avere il colore dei soldi. 

Dovrebbero essere incolori, neutri, pronti ad essere colorati con la sfumatura che più ci piace. 

I sogni non dovrebbero avere il colore della rinuncia. 
Il colore della rinuncia è il nero, che sfina. Ma i sogni non devono sfinare, devono rendere grande il cuore e semmai allargarlo. 

I sogni non dovrebbero avere un costo. 
Una Chanel ha un costo ed anche oneroso. Ma una Chanel si compra quando un sogno si è realizzato. O la Chanel è il sogno stesso.

I sogni, oggi, hanno un colore brutto. Perché viviamo in un mondo in cui alcune persone decidono per i nostri sogni. Quando loro li hanno realizzati. I sogni ce li danno già dipinti. 

I sogni, oggi, però, hanno il colore di una donna, bella. Che rinuncia ad un sogno perché questo ha il colore amaro dei soldi. Dei sacrifici. Delle scelte importanti della vita. 

I sogni non dovrebbero avere il colore dei soldi. 
Ma tu, amica mia, hai il colore più bello di tutto la tavolozza Pantone. 

Sei il mio orgoglio. 
Arriverà il giorno in cui sarai in grado di dare il colore che tu vuoi al tuo sogno. 

E ci compreremo una Chanel assieme. 


lunedì 9 settembre 2013

Mi hanno chiesto cosa andrà di moda. Non ho saputo rispondere subito: burgundy.



Mi hanno chiesto cosa andrà di moda...

Sinceramente non lo so. Non sono cose che ti insegnano all'Accademia della moda o non puoi leggere così facilmente su Vogue, neanche nella copia di Settembre, quando c'è "tutto quello da sapere" per la stagione.

Mi hanno chiesto che cosa andrà di moda e non lo so. Un giorno mi sarei dannata per questa mancanza, per questa ignoranza, per questa lacuna.
L'altra sera ho risposto "il colore burgundy?" Ora lo sa anche il mio migliore amico.
Ma forse quello che andrà di moda non lo voglio ancora sapere.

Ho imparato che un colore non fa una stagione. Per tanti anni ti piace il colore nero e poi conosci il bianco e pensi "ma come ho fatto a vestirmi di nero?". La risposta è semplice: non ho mai voluto conoscere altri colori, benché io sia sempre stata molto curiosa, soprattutto di moda.

Ho imparato che non devi avere paura di quello che ti succederà l'ora successiva. E come quando al mattino sai che pioverà tutto il giorno e allora pensi "metto gli stivali" e poi ti ritrovi nel bel mezzo di un tripudio di sole. Abbi il coraggio di partire di casa con le ballerine o con le infradito. E se poi piove, tanto vale andare scalza, libera e ad un palmo da quella cosa imprevedibile.

Già le cose imprevedibili, quelle che ti accarezzano i capelli per poi durare un paio di ore. Un po' come sono imprevedibili quegli accessori che poi ad un certo punto diventano un must del guardaroba, quasi indispensabili. I leggings, i baffi, una giacca di jeans camouflage, una borchia su qualsiasi cosa che si trova in giro. Che poi vatti a fidare del tuo "non andrò mai in giro con qualcosa di borchiato" E dopo ne sei talmente dipendente che borchieresti pure la nonna o il cane. Eh, le dipendenze. Vogue non ti avverte.

Mi hanno chiesto che cosa andrà di moda quest'anno. Spero la felicità.
La felicità dei tacchi che ti rendono la più bella camminatrice di una strada con mille persone attorno, o quella che ti da un paio di ballerine per poter correre a più non posso da non si sa chi.

Mi hanno chiesto che cosa andrà di moda quest'anno. Spero la semplicità.
La semplicità di una t-shirt.
La semplicità di una collana, non più rinchiusa in un cassetto, ma indossata.
La semplicità di un peluche, di un cinema, di una cena, di un prato, di un "chissà dove si va".

Mi hanno chiesto che cosa andrà di moda e non ho avuto la prontezza di rispondere "Burgundy", anche se lo so.

Andrà di moda, per ora, non farsi troppe domande e vestirsi ogni giorno con uno stile diverso. Perché alla fine le persone non ci conosceranno mai per come siamo. Tanto vale stupirle sempre.




martedì 20 agosto 2013

Ciò che ti rende leggera. Barcellona

Dicono che tornare dopo aver visitato una bella città è qualcosa di inevitabilmente frustrante, ma pieno di sensazioni, colori, ricordi, gesti che confondono la mente, almeno per i giorni seguenti al ritorno.

E' così che mi sento ogni volta che torna dalla mia amata Barcellona, che posso definire come la mia seconda terra. Frizzante, calda, avvolgente, caotica, ma nello stesso tempo leggiadra, spensierata e totalmente alla portata di ogni sensazione, voglia e stato d'animo.

Con Barcellona ti puoi sentire libera, ti puoi sentire sola in una marea di gente, ma è una solitudine allegra, positiva, quasi istruttiva. Dopo Barcellona non torni come prima, hai qualcosa nella tua fibra che senti di aver modificato, in meglio, come una buona medicina, invasiva, ma totalmente benefica. Una delle poche, insomma.

E a sto giro la mia Barcellona ha avuto un ospite speciale. Due occhi che la ammiravano per la prima volta. E mostrare a chi vuoi bene la tua città preferita è un pò come mostrarle il proprio armadio e dirle "scegli quello che vuoi!".


mercoledì 3 luglio 2013

Cose che in saldo non andranno mai. E meno male.

Sabato partiranno i famigerati saldi estivi 2013. Il portafoglio è pronto per uscire dalla borsa in una miriade di negozi, le carte di credito sono calde. Ogni anno, ogni sabato, ogni prima settimana di luglio ci sarà una ragazza pronta ad affrontare per prima l'alzasserranda. Il vestito che ha sempre sognato sarà finalmente acquistabile.

Ma ci sono quelle cose che in saldo non andranno mai. E non parlo del giacchetto di jeans che da Flavio Castellani la commessa mi ha definito come "un must di tutte le stagioni, unico pezzo non in saldo del negozio".

No. Ci sono cose che in saldo non andranno mai. E meno male.


domenica 30 giugno 2013

Con il vento nei capelli ed un foulard in testa.

“Stasera lo vedi” disse al telefono. Avevo compreso che quella sera avrei fatto un viaggio dei nostri. All'idea di essere seduta su quella sedia, in un posto sconosciuto della nostra città, a volte troppo stretta, accanto a chi mi aveva visto solamente tramite una foto un po' mi emozionava.


lunedì 24 giugno 2013

Unconventional White Dinner_Parco della Tesoriera_22 giugno 2013: io c'ero.

La prima volta che ho vissuto la cena in bianco, il flash mob organizzato da Antonella Bentivoglio, era un anno fa. Ed era il debutto. Mi sono detta che nulla sarebbe stato così magico come quella sera, a partire dall'entrata nella piazzetta Reale, luogo dove era stato organizzato ad inizio del luglio 2012. Forse l'anno scorso c'era la sorpresa e la sensazione di non sapere che cosa saremmo andati a vivere, quella sera, così all'avanguardia per Torino. Eravamo increduli, ma dopo quella serata magica avevamo capito che a Torino qualcosa era cambiato. E noi c'eravamo stati, semmai non si fosse mai più ricreata una serata del genere.

lunedì 10 giugno 2013

Ultima lista dei desideri prima dei 28. Poi inizierò a crescere.

Ci vorrebbe una candelina eterna per gli innumerevoli desideri che una come me, in questo momento, vorrebbe esprimere alla soglia del suo compleanno. I 28 anni, come i 27, come i 29, come i dannati 30 si festeggiano una volta sola. Che ovvietà, lo so. Ma ogni compleanno dovrebbe essere speciale, come ogni sera prima dello scoccare della mezzanotte, che vivrò come ogni compleanno. Come una bimba che aspetta Babbo Natale dal camino, aspetterò i primi messaggi e mi addormenterò col pensiero che, ancora una volta, gli anni passano, ma alcune certezze rimangono saldi negli anni. 


Vorrei stupirmi. 
Vorrei essere stupita. Ma di quei stupori che hanno la S maiuscola. 
Vorrei che per una volta qualcuno indossasse i panni di Emily e capisse come sono realmente. E quello di cui ho realmente bisogno. 
Vorrei che lo stupore e la sopresa mi bagnasse gli occhi, come una mail di un'amica di primo mattino, come un messaggio inaspettato, come di un calice di vino sotto casa. 
Vorrei che Emily fosse sempre sincera e romantica. 
Vorrei che Emily fosse sempre Emily. 
Vorrei una scodinzolata di un cane che mi viene a svegliare al mattino. 
Vorrei una sveglia con la mia canzone preferita e non il suono di un telefono della solita signora che alle 8 e 15 di un sabato in cui vuoi dormire ti chiede se siamo svegli.
Vorrei un'ovvietà, almeno una. Una certezza su cui appoggiare la testa quando sono stanca. 
Vorrei una fetta di torta. Di quelle che non posso mangiare, ma chissenefrega. 
Vorrei una mega pagnotta di pane, da mangiare da colazione fino allo spuntino di mezzanotte. Senza che nessuno mi dica "basta pane". 
Vorrei una cabina armadio. Così i miei scheletri potrebbero farci un festino, ubriacarsi e divertirsi. 
Vorrei Tiger aperto solo per me. 
Vorrei che questa lista non esistesse per far sì che questo possa essere realtà. Altrimenti sarebbe stupido scrivere ovvietà. 
Vorrei che questo post rimanesse tale per i prossimi 50 compleanni. Perché anche a 70 anni vorrò una mega pagnotta di pane, una cabina armadio ed essere stupita. 
Perché Emily è sincera e romantica. E non cambia mai. 

Auguri a me ed ai miei ultimi nani secondi da 27enne. 


Emily's fashion diary





domenica 2 giugno 2013

Con Damn Creativity realizzo un mio piccolo sogno!

Ebbene sì. Ore 17:30 di domani, 3 giugno.

Realizzerò uno dei miei piccoli sogni, che si potrà compiere grazie alla bravura di Tiziana, una simpaticissima fotografa e lo stile di Elisabeth. Due ragazze realizzeranno quello che era da tempo un mio sfizio. E se non ce lo togliamo adesso qualche sfizio, quando lo facciamo?



domenica 19 maggio 2013

My head is a jungle. Random photos.

Da 4 giorni rimbombano dentro di me questa canzone, queste note e queste parole.

MY HEAD IS A JUNGLE....

Quando non riesci ad esprimerti a parole, con quelle che escono dalle corde vocali, la musica interviene.

Gli scatti fatti in questi giorni, in questi intensi 7 giorni di vita quotidiana, danno l'idea di quello che è la mia giungla. Attuale, viva, vissuta, piena, strana, contorta, leggera, adrenalinica. Come direbbe la mia amica Cristina "like there's no tomorrow".

Forse è questa la vita che ho sempre desiderato avere. Una vita fatta di giungla, di intense emozioni, di quelle che ti stravolgono le punte dei capelli, di quelle che vivi intensamente su di un filo teso e a tratti pericoloso. Di quelle che alla fine del percorso puoi dire di aver vissuto qualsiasi cosa, dalla paura alla gioia, alla sofferenza passando per attimi di pura follia.

Una farfalla che apre le ali e vola tra un film western ed una serata con coperta e due amiche. Da un mojito desiderato ad un gyros spietato, da uno sguardo d'intesa ad uno di conforto.

In this jungle I want to fly. E se alla fine della savana non avrò assaporato qualche sensazione riaprirò le ali e ricomincerò.












Emily's fashion diary


lunedì 6 maggio 2013

PvChic Collection! Un amore al primo Pvc sguardo!

Pvc chi? Cosa? Cos'è questo materiale tanto nominato, quanto strano e quasi impronunciabile? Ahhhhhh, ok. E' il cloruro di polivinile! Certo!

Diamo la parola a Valentina di PvChic, che è molto meglio, la sua collezione parla da sola!



giovedì 2 maggio 2013

TFB: le Torino Fashion Blogger sono pronte...

Una sera qualunque di quelle organizzate all'ultimo conosci una serie di persone che condividono con te una grande passione...quello della moda. Che non vuol dire solo andare per negozi, fare shopping, parlare di Vogue o di smalti Chanel. Vuol dire trovare qualcuno che pensa, come te, che Torino possa fare di più di quello che fa una città come Milano. Vuol dire trovare qualcuno che con tanta passione, quanta tenacia e determinazione, da un piccolo swap party organizza mano a mano eventi sempre più grandi. In Torino.



domenica 28 aprile 2013

Alassio, my dear.

Era da un po' che mancavo nella terra che ha dato i natali a mio padre, Alassio.
Era da un po' che non respiravo un'aria diversa, quella che ti ha dato la prima sensazione di sabbia sui piedini.
Era da un pò che non passeggiavo lungo una strada stretta e piena di negozi, con i ricordi che riaffiorano.
L'altalena su cui andavo su e giù senza fermarmi mai, le palette e i secchielli in mezzo alla spiaggia.
Quella tartaruga che mi piaceva sempre salutare, ogni mattino, al mio arrivo sulla battigia.

Dopo quasi 28 anni tornerò in questa piccola cittadina per un bel po' di tempo.
Dopo quasi 28 anni mi sento quasi a casa.
Dopo quasi 28 anni riassaporo lo stesso intenso profumo di pesto, di feste in mezzo paesini arroccati, di passeggiate verso il porto sognando quale barca mi porterà lontano.
Dopo quasi 28 anni sento che quella spiaggia mi darà una nuova abbronzatura. Perché non dobbiamo mai smettere di aver paura di cuocersi la pelle, un'altra volta, con una nuova avventura.

Dopo quasi 28 anni, cara mia Alassio, non sei cambiata per niente. In un periodo in cui le certezze servono, grazie.









Emily's fashion diary

lunedì 22 aprile 2013

Studded sneakers! Con Sugar Couture si può!

C'era un tempo in cui avevo un armadio pieno di Converse. 
C'era un tempo in cui vivevo per i teschi: sulle mutande, sulle maglie, sui fogli. Amavo il trucco smoky eyes ed essere "alternativa" era per me un gesto di pura ribellione. Avevo pure le skull candy! 

C'è un tempo, ora, in cui ho riscoperto la bellezza di una scarpa converse bianca. Che ha ridato luce ai miei outfit grazie ad un restyling di tutto punto. Ed anche al mio animo. 

Grazie a Valentina, la super commessa di Sugar Couture (ex Cinderella in via Viotti, a Torino), borchiare qualsiasi cosa tu voglia, si può. Magari non arriva a borchiare l'anima, ma una converse, una maglietta, una borsa o semplicemente un pezzo di pelle (non viva!), lo fa! 



Queste bellezze sono le mie! Le mie amate prime Converse, comprate al mare in Toscana e lavate più volte da mia nonna "perché non si possono mica tenere delle scarpe bianche sporche così!!!!". Le ho portate da Valentina e le ha trasformate in delle bellissime sneakers, proprio come le volevo io! Borchiate da un lato e con dei teschietti sul retro! 

Qui altri esempi di Converse o di sneaker che Valentina vi potrà trasformare! I prezzi? Dai 25 ai 40 euro a seconda della quantità di borchie con cui volete inondare il vostro piede! 









Valentina potrà borchiarvi quello che vorrete! Non solo scarpe, ma anche magliette, felpe, borse e di tutto e di più! Nell'arco di una settimana vi verranno restituite come nuove, diverse e lo specchio della vostra anima! 

Dove? Da Sugar Couture! In Via Viotti, in centro, a Torino! 

Emily's fashion diary