Il giorno dopo Barcellona.

Sono tornata da Barcellona.
Basta guardare il mio volto e le immagini di questa mini vacanza per capire.
Nessun ashtag descriverebbe la mia sensazione.

Forse meglio così. Perché ogni volta Barcellona conquista una parte del cuore che pensavi avevi perso. E la sensazione che ti da quando la lasci, a parere mio, non ha nulla a che vedere con quella che i giramondi chiamano "Mal d'Africa". 

Sì, io ogni volta ho un #maldibarcelona, forte, dannato, che svuota. Come se la mia mente una volta di nuovo vista quella splendida creatura, non potrebbe essere capace di apprezzare null'altro. 

Oggi tra le vie assolate di Torino ho cercato di essere felice, di passeggiare con la mia cagnetta Penny in modo spensierato, con il cellulare in mano per poter fotografare angoli che non avevo ancora visto. Ho sperato che andando dal mio fidanzato, lui mi dicesse "andiamo a mangiare alla boquerìa il pescado fresco?". 

Invece no. Barcellona era finita, un'altra volta. 

Un'altra volta ammaliata dalla sua bellezza, neanche il sorriso di Julia Roberts nella pubblicità di "Lancome". 

Un'altra volta ammaliata dalla forza di essere sempre diversa, nonostante ogni volta passi sulla rambla, prenda un zumo de naranja alla boquerìa, faccia la stessa fotografia al Parc Guell. 

Il mio fidanzato mi ha chiesto di fare una prova. Mi ha fermato in mezzo a Paseo de Gracìa durante l'ora d'apice di traffico, verso le 13.30 sotto un sole cocente e mi ha chiesto di respirare. Ho respirato e ho sentito gli odori del sole, del cemento caldo, del café solo con leche e de las gambas che passavano sul vassoio di un cameriere. Poi mi ha chiesto di ascoltare ed ho sentito il rumore dei piatti, della signora che chiedeva "un plato de jamòn con pan y tomate", della bicicletta che passava dietro di noi e dei tacchetti delle ragazze sul pavimento. 

Ho ascoltato anche con il cuore. E ho capito, per l'ennesima volta che quella non sarebbe stata l'ultima volta. Ma che forse il biglietto di ritorno non lo prenderò. 

Ancora una volta, mi querìda Barcelona, gracias. 

Emily's fashion diary